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Intorno al 1945, Pierre e Julien Landron acquistarono tre ettari di terreno. Grazie a un’esperienza di 12 anni maturata proprio lavorando con il padre, oggi Joseph Landron coltiva 36 ettari di vigna, costituiti da due tenute a conduzione familiare: il Domaine de la Louvetrie (26 ettari) e lo Château de la Carizière (10 ettari), sul bassopiano della Sèvre, nel cuore della appellation Muscadet de Sèvre et Maine, la più reputata per questo vitigno. Qui “Jo” Landron coltiva secondo i principi dell’agricoltura biologica (certificata Ecocert) due vigneti piantati a Melon de Bourgogne, il vitigno che dà il Muscadet.
Il vigneron si ispira alle tecniche tradizionali della vinificazione sur lie: i grappoli interi, raccolti manualmente, sono pressati per raccoglierne solo i succhi migliori. Dopo sedimentazione per gravità (débourbage), il mosto fermenta lentamente, nei tini, per 15 giorni, con lieviti indigeni. Poi il vino sosta diversi mesi – a seconda delle cuvée – sulle fecce fini (lies), da cui trae spessore gustativo, longevità e protezione dall’ossidazione. L’imbottigliamento avviene per gravità, direttamente dalle vasche, senza travasi. «Per me – racconta Landron –, il Muscadet deve essere l’espressione fedele del terroir, che si rispecchia nell’aroma di minerali; la ricchezza e l’originalità del nostro vigneto risiedono nella diversità biologica e microclimatica. Solo il lavoro della terra e il rispetto della vigna con una coltura biologica permettono di esprimere la piena personalità del territorio. La mia passione si nutre di queste differenze».
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Muscadet Sèvre-et-Maine “Amphibolite nature” (aoc)
Vitigno: Melon de Bourgogne (Muscadet). Vigneto: Domaine de la Louvetrie, La Haye Fouassière, Loira Atlantica – 7,50 ettari – Età delle vigne: 23-40 anni. Potatura e resa media: Potatura a guyot nantese. Resa media: 45 ettolitri/ettaro. Densità d’impianto: 5.500-7.000 piante/ettaro. Suolo e sottosuolo: Anfibolite: rocce metamorfiche di colore verde costituitesi durante l’affioramento degli oceani. Vinificazione: Vendemmia manuale, pressatura pneumatica dei grappoli interi seguita da una sedimentazione a freddo. Fermentazione termo-regolata con lieviti indigeni in vasche in vetrocemento. Affinamento sulle fecce fini per quattro mesi, con conservazione di parte del gas carbonico prodotto dalla fermentazione. Nessuna correzione dell’acidità. Stabilizzazione a freddo, a fine febbraio e imbottigliamento per gravità, senza filtrazione. Solfiti: Per evitare la fermentazione malolattica, si aggiungono solfiti alla fine della fermentazione alcolica. SO2 totale: 40 mg/litro. SO2 libera: Quantità media prodotta: 30.000 bottiglie l'anno. Tipo di bottiglia e chiusura: Di tipo Muscadet, tappo in sughero o sintetico, a seconda del cliente.
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Altri vini:
Brut "Atmosphères" (spumante metodo classico – uve 80% Folle blanche, 20% Pinot noir)
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