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Nel 1950 Oliviero Pastoris fonda a Viverone una piccola azienda vitivinicola. Il terroir è quello morenico del Canavese, con terreni dal pH acido, lungo la dorsale di colline che divide il corso della Dora Baltea dal Biellese, nel Nord Piemonte. Un’areale in cui vitigni come il Nebbiolo, la Freisa e l’Erbaluce hanno preso dimora da secoli. Di generazione in generazione vigneti e cantina passano da Oliviero a Massimo, e da Massimo a Eugenio. Nel 2014 la conversione dalla lotta integrata al biologico (certificazione ValorItalia), con inerbimento totale. Oggi tra Viverone e il vicino comune di Roppolo sono ancora appena tre gli ettari vitati (non tutti in produzione), mentre altri due ettari sono dedicati a kiwi e ulivi, oltre a 5 ettari di bosco. Alcune viti crescono accanto ai peschi e agli ulivi, tra i quali razzolano le galline. Una condizione ideale per mantenete sempre alta la presenza e l'attenzione della famiglia che gestisce in prima persona l'attività.
L’approccio di cantina si vuole semplice e lineare, senza inutili orpelli. La fermentazione è affidata ai lieviti indigeni, i solfiti sono usati con estrema parsimonia. La vinificazione avviene in acciaio oppure in legno rigorosamente usato. Nessuna filtrazione. L’obiettivo è ottenere vini autentici, precisi ma spontanei, di nitida espressività territoriale.
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