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Un lunghissimo filo conduttore che si dipana a partire dal 1798. È questo il legame tra passato, presente e futuro che caratterizza la Tenuta De Sterlich. L’azienda affonda infatti le sue radici nell’acquisizione, a fine Settecento, di ampi possedimenti dei duchi Acquaviva da parte del marchese Rinaldo De Sterlich, di origine austriaca. Oltre due secoli dopo, quelle stesse terre del Teramano passano di mano da un’antica famiglia locale a Roberto Fracassa e Alessandro Massacesi, che nel 2017 decidono di prolungare la tradizione vitivinicola abruzzese in chiave di profondo rispetto dell’ambiente, del suolo, del sottosuolo, delle risorse idriche. La scelta ricade dunque logicamente sull’agricoltura biologica (certificata), sposando anche le pratiche della biodinamica. È con questo metodo che vengono coltivati i 19 ettari di vigna, i cui primi impianti sono datati 1970.
Per proseguire in cantina la stessa logica poco invasiva, l’azienda si affida alle fermentazioni spontanee condotte dai lieviti indigeni, a decantazioni a freddo, senza filtrazioni, a un affinamento sulle fecce fini, facendo un uso moderato dei solfiti. I vini che ne derivano coniugano splendidamente l’espressione del terroir, la schiettezza della veracità, l’identità varietale delle cultivar (a iniziare da quelle autoctone) e la nettezza di una sapiente esecuzione.
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