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Fronsac e Canon-Fronsac sono tra le appellations più colpevolmente misconosciute del Bordolese. Situate sulla Rive Droite, poco a valle di Pomerol e Saint-Émilion, condividono con quest’ultima un’eccellente posizione collinare naturale (rara a Bordeaux) e un terroir a prevalenza calcarea, poggiato su molasse, di spiccato valore viticolo. È in questi luoghi benedetti per la vite che nel 1988 Bénédicte e Grégoire Hubau decidono di stabilirsi. Dopo l’avvio dello Château Pey-Labrie (oggi poco più di 7 ettari) la coppia di origine piccarda rileva altre due piccole tenute: Haut-Lariveau (4,5 ettari) e Combes-Canon (3,5 ettari). Le scelte viticole si orientano presto in direzione di un’agricoltura sana e vitale (inerbimento e diserbo meccanico, abbandono dei prodotti di sintesi), oggi certificata bio da Écocert, rafforzata dalla pratica della biodinamica (non certificata).
La vinificazione verte su scelte poco interventiste, mirate a valorizzare al meglio la qualità naturale della materia prima, senza sotterfugi enologici: vendemmia manuale, diraspatura, fermentazione spontanea in piccole vasche con controllo della temperatura, nessun impiego di enzimi, nessuna chiarifica enologica, uso moderato dei solfiti. È così che nascono grandi vini di Bordeaux al tempo stesso liberi e classici, raffinati e autentici.
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