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Il domaine Joseph Chamonard è l'eredità del lavoro di una famiglia di vignaioli fin dal Settecento. A Villié-Morgon, nell'indiscusso cru più nobile e prestigioso del Beaujolais, Joseph Chamonard già vendeva direttamente e in bottiglia gran parte della sua produzione mezzo secolo fa, segno inequivocabile di una vocazione qualitativa e di una reputazione consolidate. I vigneti non hanno mai visto prodotti fitosanitari di sintesi, ad eccezione di minuscoli appezzamenti troppo ripidi per poter essere lavorati. Nel 1986, Jean-Claude Chanudet (a destra nella foto sopra) e sua moglie Geneviève (figlia di Joseph Chamonard) hanno raccolto il testimone, continuando coerentemente sulla strada di una viticoltura biologica de facto, priva di sostanze chimiche. Sui 4,5 ettari del domaine, il Gamay è coltivato ad alberello, con rese bassissime (tra 30 e 40 ettolitri/ettaro), e con sesti d'impianto di 10mila viti/ettaro.
In cantina, l'approccio è dettato da una filosofia semplice e logica: niente lieviti selezionati, vinificazioni in parte in legno, le uve non sono diraspate ma vinificate con macerazione carbonica o semi-carbonica, come da tradizione beaujolaise. L'uso di solfiti è limitatissimo. I morgon e i fleurie (le due appellation prodotte dal domaine) che nascono nella cantina Chamonard hanno la vocazione dei più grandi beaujolais di rango: un fruttato libero e naturale, una fluida e cristallina espressività giovanile, e la consueta (sottovalutata) capacità di evolvere nel tempo...
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Altri vini:
Morgon (aoc – annate 2012, 2010, 2007, 1998, 1997)
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